Ci sono delle piccole delizie, in una collezione vasta, che talvolta passano sottotraccia solo perchè magari sono, in effetti, piccole minute e rimangono un po’ “schiacciate” da alcuni giganti arroganti, che rubano la scena e rapiscono gli sguardi poco attenti.
La perla di oggi, è un piccolo Cephalotus cresciuto da talea di foglia, di un anno o poco meno. E’ una prova, nel senso che è un esperimento di innovativa tecnica di coltivazione e, tanto per cambiare, utilizzando anche questa volta una spugna!
Non “classica, comune”, come per Dionea ma quella per fiori recisi, permeabile ma compatta.
Dopo avervi praticato un incavo (utilizzando un cutter ed un cucchiaino da caffè per ammorbidirne i contorni) l’ho riempito di sfagno fresco vegetante ed ho posizionato la spugna-mattoncino in leggera diagonale dentro ad un contenitore di plastica quadrato (di poco più largo della sezione della spugna) pieno d’acqua. In questo modo ho simulato un pendio ripido ed umido, tipico di alcuni circoscritti habitat nei quali crescono popolazioni di Cephalotus in Australia.

La spugna assorbe per capillarità l’acqua e, grazie alla sua elevata porosità, rimane fresca al suo interno, contribuendo alla vita ottimale dello sfagno e del Cephalotus in esso ospitato.
Si tratta soltanto di un primissimo esperimento per la “coltivazione verticale” che si avvicina un po’ ad alcuni spaccati di natura intoccata. In questo caso, l’utilizzare spugna significa potersi fidare di un materiale inerte ed immarcescibile, che ha l’ulteriore pregio di lasciarsi percorrere dall’acqua e dall’aria, ottendendo l’effetto “traspirazione” con conseguente abbassamento delle temperature al suo interno. Lo sfagno rigoglioso è un testimone infallibile della salute del micro-habitat…

Siamo all’inizio della primavera, il fresco che c’è ancora aiuta. Ma dato che “il Cepha nel panetto umido” una calda estate l’ha già trascorsa, vediamo cosa succede nella prossima. Se tutto va come deve andare e come mi immagino beh, ci sarà nuovamente qualcosa per cui essere contenti ed un progetto da sviluppare bene su scala maggiore.
Nel frattempo, provare e riprovare. Pensare e provare ancora.
(by Andrea Amici. Piante ed immagini sono dell’autore)
