C’è un preciso momento dell’anno che va dalla quarta settimana di marzo alla terza di aprile, dove la primavera si presenta ufficialmente.
Lo fa, non tanto per le giornate tiepide e soleggiate, quanto per le serate che profumano di fiori dolci e foglie nuove; ed anche perchè oltre il tramonto, prima che faccia buio ed il cielo è violaceo, i canti degli uccellini risuonano nell’aria che nel frattempo è divenuta “di quel freddo bello” e con la quale vorrei riempire ogni mia molecola prima di rincasare davanti al camino!
Ecco, in questo preciso e magico momento dell’anno, avviene “il risveglio delle dionee”. Certo, tutte le piante si risvegliano, in primavera. Dionea, però, sa unire allo straordinario fenomeno della vita che si rigenera, la bellezza di una creatura che, alla stregua di un neonato affamato, porge al mondo la prima cosa che conta davvero: la bocca!

Adoro osservarle, adesso.
Ho le stesse sensazioni di incredula eccitazione che sempre, da sempre, ho avuto in questi incantati e brillanti giorni di primavera: i miei occhi scorrono veloci l’una dopo l’altra tutte le piante nei loro vasetti, le guardo compiere lo sforzo della rinascita con così tanta energia che mi pare cogliere il loro movimento, questa spinta verso l’alto, intrise d’acqua fresca ed abbracciate dalle loro stesse vecchie foglie.

Mirabile Dionea, venerabile musa dei sogni e regina degli occhi miei, lieto di ritrovarti dopo un inverno trascorso a vegliare sul tuo sano riposo!
Brevi riflessioni, in conclusione: che la primavera sia la stagione dei fenomeni, trova riscontro in ogni più piccolo elemento di meravigliosa vita. E che Dionea sia accolta, quando apre la sua bocca affamata verso il cielo, dal profumo dolce dei fiori sotto il cielo azzurro e dal canto senza fine dell’usignolo nel bosco, beh, anche questo è un fatto assodato, che pone tutti d’accordo come la più gaudente delle standing ovation!
(by Andrea Amici, piante ed immagini sono dell’autore)
