E poi siamo all’inizio del cuore della primavera, quando verso sera sale un profumo nell’aria che è un mischione di terra umida, di linfa d’erba, di fiori del lillà avvolto a quello del biancospino, portati sulla giostra dalle brezze, talvolta frizzanti, dopo un temporale che lascia squarci di profondo cielo blu, trafitto dall’abbaglio di nubi mai tanto bianche quanto ora, appunto, sul bordo del cuore della primavera.
Adesso mi piace uscire quando il sole diviene giallognolo e la luce “tagliata” fa scintillare gli insetti che ci ballano dentro: trovo, in quel fervore, l’essenza dell’energia tipica di questa magica stagione, alla quale sempre cado ai piedi, nell’improbabile tentativo di trattenere qualcosa di Lei dentro me, magari annusando per lunghi minuti questo o quel fiore spontaneo, fotografando ciò che attorno sboccia, con infinita grazia e rinnovato orgoglio.
Quando entro in serra, l’energia esplode alla massima potenza e nel giro di pochissimi giorni si passa dallo stato di quasi dormienza, al più sfrenato dei balli di festa, dove quasi quasi fatico a star dietro al ritmo delle crescite: sembra di vederle “venir su” ad occhio nudo, sentendo il rumore della torba che si allarga per far spazio al germoglione!

In verità è cosi! Ho misurato ascidi al mattino, che verso sera erano 3/4 cm più alti, in pochissime ore! Ovviamente, in questo momento di sfavillante magia, gli scatti quotidiani si sprecano…
…il fatto è che mi rendo perfettamente conto che già domani la primavera ha mutato l’aspetto di ogni abitante della “casa di vetro” e ciò mi costringerà a viverci praticamente in mezzo, per non perdere nemmeno una scintilla di questi fuochi d’artificio.
Allora, io che faccio? Io in mezzo a loro ci sto e ci starò, oh yes, accarezzando le voluttuose forme ed avvolto da questi profumi di festa dalle quali fuggire è impossibile: quand’anche chiudo gli occhi nelle tiepide notti d’aprile, sogno fiori e trappole, candide nubi e cieli cobalto qui, a toccare il cuore della primavera, sempre insieme a loro.


Davvero un bel leggere… ci hai fatto vivere e sentire i profumi della primavera, e come i raggi del sole ci hai fatto entrare nella tua serra, mostrandoci tutti i colori di una stagione e della Tua/Nostra passione.
Complimenti Andrea
Grazie, Karim! Perchè per me è appagante riuscire a trasmettere le emozioni: è come se io stesso “le completassi” queste emozioni, rendendole piene e “finite”. La condivisione è il loro naturale fine. Quindi, grazie ancora per avermi reso il tuo pensiero!
Tanto di cappello, uno scritto entusiasmante e emozionante allo stesso tempo. Sono davvero felice di poterti seguire e afferrare nuovi consigli e piccoli trucchetti per coltivare al meglio le nostre belle piante. Complimenti, Andrea!
Sai trasmetterci la passione x queste spettacolari piante oltre a delle meravigliose immagini
Parafrasando Emily Dickinson : “Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.”
“A volte leggo un articolo di Andrea, e lo guardo, fino a quando non comincio a sentire i profumi e vedere i colori.”
Grazie per lo spendido tour.
Ciao
Grazie a tutti voi!
L’appagamento che mi deriva dal trasferimento delle emozioni, rende queste stesse veramente piene e complete. La completezza sta nel colmarsi di energia e poterla rendere fruibile per chi desidera attingere da essa! Quando mi immergo nella primavera, in questa infinita bellezza, si concentrano in quei magici attimi tutte le primavere vissute. Ogni volta mi accorgo che ci sarà sempre qualcosa, in questa magia, che non capisco ne’ capirò mai, pur continuando perpetuamente a cercarlo…