Dionaea (e non solo) in spugna: prove di coltivazione in substrato alternativo (parte seconda).

Sono trascorsi due mesi (due mesi? Sì, sì, sono già trascorsi due mesi!) dalle riflessioni scritte in merito alla coltivazione in substrato alternativo (spugna e fiocchi di spugna -o resina espansa-) per Dionaea muscipula, per ottimizzare il rapporto tra umidità/freschezza radicale, unitamente all’esposizione solare intensa alla quale viene esposta, ma anche al calore intenso dell’estate incipiente, al fine di proteggere le piante e permettere loro una crescita continuata, rigogliosa, forte e senza pause, fino ad autunno inoltrato.

E’ gratificante, per me oggi, poter presentare un “punto della situazione” molto edificante ed anche lusinghiero, nonchè soddisfacente: tutte le piante o piantine messe a dimora in questo tipo di condizione, hanno reagito brillantemente e rigogliosamente! Le crescite sono state incessanti, dal risveglio di marzo ad oggi, offrendo anche colori vivaci, intensi, profondi, carichi!

Si trovano nel loro vasetto/bicchiere insertito in un altro, poco più grande a fare da “sottovaso alto”, in un’ ideale configurazione da idrocoltura. Il livello dell’acqua, lo tengo altissimo, sulla linea della prima rosetta di foglie basali. Tutti i vasetti, sono collocati dentro a cassette di legno (isolante termico efficacissimo) che ha i bordi più alti rispetto ad essi, offrendo ombra.

Dalle immagini, si evince, molto di più di quanto potrebbero ottenere le mie parole, come e quanto la soluzione adottata sia ottimale. Non posso dimenticare che alcune di queste piante di Dionaea si trovano così sistemate fin dalla scorsa estate, da quasi un anno quindi, ma nonostante ciò nessun segno di marcescenza o, più generalmente, di sofferenza ha colpito alcuna singola partecipante “alla prova della spugna”!

Ora, per confermare che questa idea di coltivazione in substrato alternativo sia realmente valida e percorribile nel tempo, con continuità, vorrei poter fare un nuovo “punto della situazione” al termine della stagione calda, per esempio in ottobre. A quel punto, avremo percorso più di un anno nella medesima condizione, lasso di tempo sufficiente per stabilizzare le prime certezze concrete e trarre conclusioni logiche.

Sorpresa sorpresona finale: oltre a Dionaea, nella stessa condizione ho testato anche Drosera capensis e un rizoma di Sarracenia cieco, cioè senza punti di crescita. Il risultato, finora, è il seguente…

Conclusioni della “parte seconda” dell’esperimento. Come dire, pollici in su, cinque stelle su cinque, feedback overplus! Meglio di così, non si poteva sperare.

Stiamo accesi e andiamo avanti. Perchè chi dorme, non pigliamosche!

Materiale utile presente nel video:
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(by Andrea Amici, piante ed immagini sono dell’autore)

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